Livello nutritivo della dieta della fase d’ingrasso

Il livello nutritivo ed il bilanciamento della razione sono i due fattori ritenuti maggiormente impattanti sul benessere dei bovini in fase di ingrasso.

I bovini dovrebbero avere accesso a una razione bilanciata che soddisfi i loro fabbisogni fisiologici e che sia quantitativamente e qualitativamente adeguata”.

Livelli nutritivi eccedenti ai reali fabbisogni, così come razioni i cui componenti ed apporti sono mal bilanciati o che sono carenti di taluni principi nutritivi fondamentali, possono rappresentare un serio rischio per la salute animale, favoriscono infatti fenomeni di acidosi.

L’acidosi ruminale e metabolica è un grave stress per i bovini da carne.

La comparsa dell’acidosi è strettamente legata alla presenza di regimi alimentari basati su un’alta proporzione di concentrati combinata con una scarsa quota di fibra grezza strutturata”.

Quando la quantità di concentrati aumenta nella dieta, aumenta anche il rischio relativo di disordini dell’apparato digerente”.

Se da una parte elevare i livelli nutritivi della dieta e, di conseguenza, gli apporti di concentrati, soprattutto amidacei, può consentire di elevare le performance produttive in termini d’incremento di peso, dall’altra, questa pratica rappresenta un rischio: l’abbassamento del pH, generato dalla somministrazione di elevate quantità di carboidrati, è un fattore predisponente per l’acidosi.

Questo soprattutto se le altre componenti, con specifico riferimento alla parte fibrosa, non sono ottimamente bilanciate, in termini di quantitativi presenti e caratteristiche nutrizionali e fisiche.

Agli animali dovrebbe essere somministrata una sufficiente quantità di fibra lunga giornalmente per assicurare una corretta funzionalità ruminale e per soddisfare l’esigenza del comportamento di foraggiamento. Questo è particolarmente importante dove la dieta si basa su concentrati o su insilato di mais con poca fibra. Deve essere somministrato almeno un 10% di alimento a fibra lunga”.

Le razioni per bovini in finissaggio dovrebbero includere almeno il 15% di fibra fisicamente efficace in modo da ridurre il rischio di meteorismo ruminale, acidosi sub-acuta (SARA) e le sue conseguenze.

Per controllare il rischio di SARA, gli integratori alimentari da utilizzare dovrebbero stabilizzare il pH ruminale attraverso un’azione tampone naturale, piuttosto che esercitare una manipolazione selettiva dei microrganismi ruminali”.

Si ritiene che la condizione ottimale per quanto riguarda la gestione nutrizionale della fase d’ingrasso sia la somministrazione di una razione ad alto livello nutritivo ma bilanciato, cioè caratterizzata da UFC >1.00 e/o amido >38% ss e/o NDF <30% ss, e integrata con tamponi sufficienti e additivi in grado di ottimizzare la funzionalità ruminale come prebiotici, probiotici, estratti naturali e inattivanti micotossine.