La corretta alimentazione del suino

Cosa mangia il suino?

Siamo sempre stati abituati a pensare che il suino, meglio conosciuto come maiale, mangi di tutto.

D’altronde quella dei suini è una specie onnivora che, soprattutto quando si trova allo stato brado si nutre di radici, semi, frutti, foglie, tuberi e anche insetti.

Quindi guardando alla natura, possiamo capire come questo pensiero non si discosti molto dalla realtà dei fatti.

Tuttavia questo non significa che il suino si nutra di rifiuti o scarti alimentari.

Anzi, all’interno degli allevamenti, il mangime che gli allevatori usano per nutrire i propri suini è spesso composto da materie di prima qualità, anche nel caso in cui si tratti di sottoproduzioni industriali.

 

La dieta base del suino

Alla base dell’alimentazione dei suini ci sono quelli che vengono definiti alimenti zootecnici nobili, in particolare la farina di mais, la farina di soia e la crusca.

Fra di essi è la farina di mais che gioca un ruolo preponderante: dovrebbe infatti costituire più della metà della dieta dei suini.

Al mais va aggiunta la farina di soia ovvero quello che resta dei suoi semi una volta estratto l’olio in essi contenuto.

Al contrario di quello che si può pensare, la soia è la miglior fonte di proteine vegetali esistente in natura.

Anche la crusca è un alimento indispensabile nell’alimentazione del suino.

La sua ricchezza di fibre aiuta a prevenire problemi dietetici come stipsi, ulcere gastriche e intestinali e fenomeni diarroici.


In genere vengono utilizzati i tegumenti di grano e frumento che vengono scartati nella produzione della farina 00, ottime fonti della fibra dietetica di cui il suino ha bisogno.

Una dieta per ogni età del suino

Se è vero che mais, farina di soia e crusca sono la base dell’alimentazione suini è altrettanto vero che essa non si mantiene costante nel tempo ma varia a seconda dell’età e della fase di vita dell’animale.

Suini appena svezzati

I suini appena svezzati hanno ovviamente bisogno di particolari accorgimenti dal momento che non riescono a digerire bene l’amido.

Un problema che in questa fase è bene tenere sempre presente.

Per questo è bene integrare il loro nutrimento con dei derivati del latte oltre ad usare cereali fioccati o estrusi, cioè sottoposti a un trattamento termico/meccanico che corrisponde di fatto a un inizio di cottura che permette all’amido di essere digerito.

In particolare la quantità di fioccati ed estrusi andrà ridotta a mano a mano che il suinetto cresce e sostituita con amido crudo. 

Anche la fibra in questa fase non viene digerita bene dai suinetti, pertanto è bene usare la farina di soia proteica, ovvero quella farina di soia che si ottiene decorticando i semi in modo da eliminare la parte della fibra che non è ben digerita.

Suino all’ingrasso

Per i maiali all’ingrasso invece è raccomandata un’alimentazione “in broda”: in sostanza si tratta di farina diluita in liquido che può essere sia acqua che acqua miscelata con siero di latte ovvero il residuo della caseificazione.

Si tratta di un prodotto interessante sia dal punto di vista nutritivo dal momento che contiene lattosio, sia dal punto di vista ambientale dal momento che presenta diversi problemi relativi al suo smaltimento ma anche dal punto di vista economico visto che permette di risparmiare sui costi che l’allevatore sostiene per l’alimentazione del suino.

Le due fasi della nutrizione della scrofa

L’alimentazione della scrofa deve tenere necessariamente conto anche della gravidanza dell’animale ed è per questo che ci sono due tipi distinti di alimentazione.

Nei 3 mesi, 3 settimane e 3 giorni di gravidanza la scrofa mangia poco.

Le bastano 2-2,5 kg al giorno di un mangime fibroso contenente il 30-40% di crusca, dal momento che non ha un forte fabbisogno energetico.

Tutto l’opposto del periodo di allattamento (circa un mese) dal momento che deve sfamare una nidiata di suinetti.

Per questo ha in media bisogno di 5-6 kg di mangime al giorno, un mangime che però dovrà essere più ricco di proteine, amido e grassi.

E’ durante l’allattamento che si utilizzano soprattutto mais, orzo, soia, crusca, grassi e aminoacidi, oltre ovviamente all’integrazione vitaminico-minerale, sempre fondamentale.