Dieta specifica per la fase di adattamento
“Agli animali deve essere fornita un’alimentazione sana, adatta alla loro età e specie ed in quantità sufficiente a mantenerli in buona salute ed a soddisfare le loro esigenze nutrizionali”.
“I fabbisogni specifici degli animali dovrebbero essere soddisfatti, al fine di assicurare un buon livello di benessere, che includa al suo interno anche la buona salute”.
Viste le motivazioni sopracitate, è essenziale quindi che i piani alimentari per questa fase siano studiati ad hoc sulla base dei reali fabbisogni e necessità specifiche di questo momento.
La condizione ideale è rappresentata dalla preparazione di un unifeed specificatamente formulato per la fase di adattamento.
Somministrare agli animali ristallati la medesima dieta utilizzata in fasi successive ma in quantità inferiore è sconsigliato, vista la scorrettezza degli apporti nutrizionali, eccessivi per questa tipologia di animali.
Non è ottimale neppure la somministrazione di queste diete con l’aggiunta di una quota di foraggio.
Così facendo, l’aggiunta di foraggio richiederà infatti una protratta miscelazione nel carro unifeed, evento che comporta una eccessiva riduzione della struttura della razione già presente nel carro.
Inoltre, l’aggiunta di un ingrediente ad una dieta “base” determina un effetto di diluizione su tutti i componenti della dieta, incluso l’integratore, il quale verrà assunto dagli animali di nuovo arrivo in quantità insufficiente per il corretto apporto di minerali, vitamine, tamponi, adsorbenti e additivi.
Pertanto, nel caso non fosse possibile la preparazione di un unifeed specifico per i bovini di nuovo arrivo, è consigliabile la produzione o l’acquisto di un mangime di adattamento adeguatamente integrato e formulato, da utilizzarsi con paglia e/o fieno trinciati come foraggio.
In termini di composizione della razione, considerando il probabile stato di ipo-funzionalità ruminale che caratterizza mediamente gli animali di nuovo arrivo, è bene mantenere bassi il livello energetico, quello proteico e la fermentescibilità degli alimenti.
Nel contempo, è necessario garantire un sufficiente apporto di peNDF (NDF fisicamente efficace) al fine di promuovere una corretta funzionalità ruminale.
Anche l’integrazione deve essere specifica.
In condizione di stress e ipo-funzionalità ruminale si assiste a un aumento del fabbisogno minerale e vitaminico a seguito della minore sintesi di vitamine idrosolubili e all’aumentata escrezione renale di oligoelementi e alla riduzione dell’assorbimento intestinale di minerali e vitamine, a cui si unisce un maggiore fabbisogno di micronutrienti al fine di promuovere una migliore risposta immunitaria.
In tale contesto si sottolinea pertanto la necessità di fornire un integratore minerale e vitaminico specificatamente formulato, prevedendo l’inclusione di nutrienti con azione immunostimolante quali calcio, microelementi ad azione immunostimolante come zinco, rame e selenio possibilmente in forma organica e vitamina E.
Stante l’ipo-funzionalità ruminale, un’integrazione specifica con vitamine del gruppo B è inoltre consigliabile.
L’aggiunta di additivi nutraceutici, tra cui ad esempio i lieviti vivi e selezionati estratti vegetali, ha dimostrato di poter rappresentare un valido ausilio nel ripristino della funzionalità ruminale e nella promozione del sistema immunitario.