Accuratezza e precisione nella realizzazione delle diete
“Agli animali deve essere fornita un’alimentazione sana e adatta alla loro età e specie ed in quantità sufficiente a mantenerli in buona salute ed a soddisfare le loro esigenze nutrizionali”.
“I fabbisogni specifici degli animali dovrebbero essere soddisfatti, al fine di assicurare un buon livello di benessere, che includa al suo interno anche la buona salute”.
La dieta dovrebbe fornire energia sufficiente, nutrienti e fibra alimentare tali da soddisfare i requisiti nutrizionali e rispettare la fisiologia digestiva e metabolica del bovino da carne.
“Allo scopo di soddisfare i fabbisogni del bovino da carne, in relazione allo stato fisiologico, alla salute ed al comportamento, l’alimento dovrebbe soddisfare quattro criteri essenziali”:
Apporto bilanciato ed adeguato di energia metabolizzabile e di tutti gli altri nutrienti essenziali, come richiesto per il mantenimento, l’attività, la riproduzione e la crescita;
Fornitura di mangime di una composizione fisica e chimica coerente con fermentazione stabile nel reticolo-rumine e digestione sana nel tratto gastro-intestinale;
Fornitura di mangime in una forma che fornisce soddisfazione orale (ruminazione) e non predispone all’insorgenza di comportamenti stereotipati;
Fornitura di mangime che non nuoccia.
Per poter appagare le esigenze dei bovini da carne, è indispensabile che l’alimentazione sia adeguata allo sviluppo corporeo, all’età ed al peso dell’animale.
Per soddisfare tutti questi requisiti è importante che tale razione sia specificatamente predisposta da un Nutrizionista Veterinario, che la calcoli sulla base dei reali fabbisogni dell’animale in questione.
La sola formulazione teorica da parte di un nutrizionista e non è però sufficiente: le operazioni di preparazione della razione in azienda hanno anch’esse un ruolo cruciale.
Errori in questa fase, come ad esempio il caricamento di quantitativi errati di alimento nel carro miscelatore e tempistiche di miscelazione errate, causano variazioni delle caratteristiche della razione somministrata e aumento della disomogeneità della razione, che comporta un aumento conseguente dell’attività di selezione effettuata dal bovino in mangiatoia.
Fenomeno a cui inevitabilmente segue un abbassamento del pH ruminale, che può essere causa di dismetabolie.
Un unifeed ben fabbricato limita invece la possibilità di cernita del singolo alimento da parte dell’animale, riduce le variazioni del pH ruminale ed i conseguenti rischi di dismetabolie, promuove una maggiore assunzione di alimento e, stimolando un maggior numero di pasti, riduce le variazioni di assunzione alimentare nell’ambito della stessa giornata e da un giorno all’altro.
“Qualsiasi cambiamento improvviso nella razione, nella sua qualità ed anche nelle procedure di alimentazione, deve essere evitato”.
Si ritiene sufficiente la condizione in cui la dieta venga formulata da un professionista esperto in presenza però di un sistema di registrazione per lo meno delle quantità dei singoli alimenti caricati nel carro miscelatore.
Se oltre a tale registrazione avviene anche il monitoraggio dei tempi di miscelazione e a tale raccolta di dati consegua una periodica analisi critica dei risultati, questa si ritiene essere una condizione estremamente positiva in grado di prevenire problematiche sanitarie.